Lavori sul ponte-diga del Pascolo, ma esiste anche un problema sull’asse via Agudio / Lungo Stura Lazio

A partire dal mese di maggio 2021 sono iniziati i lavori di consolidamento del ponte-diga, che secondo notizie di stampa dovrebbero durare un anno, questo intervento ha determinato la conseguente limitazione al transito dei veicoli pesanti a partire da piazza Coriolano (immagine), a nostro giudizio una segnaletica poco evidente sta provocando l’arrivo di molti mezzi pesanti sino a pochi metri prima della strettoia, con conseguenti problemi provocati dalle indispensabili manovre di inversione di marcia, questa criticità è stata da noi prontamente segnalata al Settore Viabilità del Comune.
Inoltre per raggiungere il cantiere sotto il ponte diga e le aziende ubicate nei pressi del ponte, è stato creato un passaggio per i mezzi pesanti all’interno del Parco del Meisino, a lato dell’ex maneggio militare.
Da anni il Comitato spontaneo di quartiere Borgata Rosa-Sassi, ha posto all’attenzione del Comune di Torino tutta una serie di problemi, che riguardano in particolare tutto l’asse stradale che va dal ponte di corso Belgio sino alla cosiddetta “curva delle cento lire” in lungo Stura Lazio.
A partire dalla richiesta di creare un passaggio pedonale per l’attraversamento di via Agudio all’altezza di via Metastasio, dalla creazione di due rotatorie, una in piazza Coriolano che permetterebbe fra l’altro, un naturale instradamento verso corso Casale direzione San Mauro a chi proviene da Lungo Stura Lazio, in alternativa all’attuale inversione ad u, all’altezza di strada del Cimitero. L’altra rotatoria da tempo richiesta dovrebbe essere realizzata immediatamente prima del ponte-diga, questa avrebbe la funzione primaria di rallentare la velocità dei veicoli prima del ponte, nonché un corretto accesso alle attività presenti nell’area. E infine l’allargamento della pista ciclo-pedonale sul ponte medesimo.
La situazione attuale
Questo asse viario in particolare nel tratto da Via Tommaso Agudio a tutto il Corso Don Luigi Sturzo ha le dimensioni di una autostrada in ambito urbano, con tre corsie per ogni senso di marcia divise da guard rails centrale.
L’asse viario ci risulta essere stato classificato come tipologia E1, le cui dimensioni, a nostro giudizio, non sono giustificate dal traffico che lo percorre, ma nel contempo favoriscono regolari superamenti del limiti di velocità previsti, con conseguente significativa incidentalità.
Tali dimensioni sono ingiustificate ancora di più oggi, dove ci risulta essere abbandonato il progetto di collegamento diretto fra la SP 11 (Padana Superiore) con il Lungo Stura Lazio.
Riteniamo che anche il modello di viabilità a suo tempo adottato nella realizzazione sul Lungo Stura Lazio sia del ponte diga che del cosiddetto “curvone o curva delle cento lire”, pur limitato a due corsie per senso di marcia, separate da guard rails centrale, sia del tutto non congruente alle attuali esigenze di mobilità e di sicurezza.
La situazione particolare
Da tempo abbiamo proposto alla Città di Torino di intervenire sul ponte diga al fine di dare dimensioni adeguate alla cosi detta pista “ciclo pedonale”, realizzata a seguito di una nostra petizione, ma di larghezza tale da non permettere l’incrocio di due biciclette, nonché  avere una funzione non secondaria di limitare la velocità dei veicoli, e relativi incidenti.
Una nostra recente proposta prevedeva la realizzazione su ponte e curva di una sola corsia per ogni senso di marcia con a lato una corsia meno larga di emergenza, in modo da ottenere un allargamento della pista ciclo-pedonale. A nostro giudizio questo intervento non provocherebbe intasamenti, questo in quanto per entrare nella rotatoria creata poco dopo la curva sul lungo Stura Lazio angolo strada dei Biasoni, si accede da tempo attraverso una sola corsia, senza creare alcun problema.
Ma dal Comune ci viene detto che, la classificazione E1 di questo asse viario impedisce ulteriori interventi in merito, testuale: “Dal momento che le larghezze sopra elencate risultano pari ai valori minimi previsti dalla normativa vigente per le strade di tipo E1, non risulta quindi possibile provvedere ad un allargamento della pista ciclo-pedonale presente lungo il lato ovest del ponte”.
La nostra richiesta
Il nostro Comitato ha presentato recentemente alla Città Metropolitana, nell’ambito delle osservazioni al PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) in via di approvazione, la richiesta di declassificare questo tratto di asse viario, al fine di non avere limitazioni a far eseguire interventi di moderazione del traffico, anche a vantaggio della mobilità ciclo-pedonale, sia sul tratto ponte – curva, che in particolare sul tratto da Via Tommaso Agudio a tutto il Corso Don Luigi Sturzo.
(B. Morra – luglio 2021)