Gruppo liturgico per il canto
Borgata Rosa – Sassi
Com’è nato il coro nella nostra Chiesa?
Nel 1997 veniva consacrata la Chiesa di Gesù Maestro e, insieme a lei, nasceva il nostro coro. E’ quasi successo per caso. Trovandoci in Chiesa la domenica, abbiamo pensato di provare ad incontrarci per preparare insieme la liturgia della domenica.
Tante le difficoltà, tanto il lavoro e tanto l’impegno per rendere migliore la nostra modesta preparazione ..ma comunque ci siamo: siamo un bel gruppo di 25 persone circa e stiamo facendo, crediamo, qualcosa di bello per la comunità.
Sono passati ormai otto anni ma l’entusiasmo e la voglia di incontrarci per fortuna non sono diminuiti.
Abbiamo avuto comunque un regalo prezioso dal buon Dio: si chiama Angiola. Era l’inizio del nostro impegno ed un giorno, alla fine di una messa, si è avvicinata una bimba all’organista per dirle: “Anche io suono, posso suonare con te?” Aveva circa 10 anni ed un bel sorriso cordiale. Da allora, pur essendosi ormai diplomata in pianoforte al Conservatorio, continua ad accompagnarci tutte le domeniche con la sua grande maestria ma anche il suo solito sorriso di bimba e la sua semplicità.
Ci troviamo una volta alla settimana il giovedì alle h. 21 nei locali della Chiesa di Gesù Maestro per provare i canti della domenica successiva, ma dobbiamo ammettere che per noi è anche una bella occasione per stare insieme ed essere amici.
Qual è la funzione del coro nella liturgia?
Durante le celebrazioni della comunità parrocchiale il coro con il canto rende maggiormente partecipe l’assemblea della preghiera, mettendo in pratica l’insegnamento di Sant’Agostino: «Chi canta prega due volte».
Siamo convinti che il nostro coro debba svolgere una funzione di guida e di sostegno del canto dell’assemblea. Con il canto speriamo di offrire un prezioso aiuto alla preghiera comune e alla meditazione, e un contributo determinante al decoro e alla bellezza della celebrazione.
Nella scelta dei canti e delle musiche il nostro punto fermo è, prima di tutto, la gloria di Dio. Non è infatti importante eseguire un certo programma musicale, ma realizzare, insieme al Celebrante, un rito significativo e spiritualmente fruttuoso: il nostro canto è prima di tutto una preghiera che è più bella se diventa comune all’Assemblea.
Nella Liturgia, soprattutto nella Santa Messa, ogni cosa ha la sua importanza e la sua ragione d’essere. Il canto liturgico, assieme ad altri elementi, aiuta la persona ad entrare in un’atmosfera che la conduce al di là delle contingenze puramente terrene ed umane. Quando, infatti, durante una celebrazione liturgica si esegue un canto, i sensi vengono toccati in modo da stimolare l’affettività e la fantasia.
Il canto è prima di tutto una preghiera e, come tale, esige un profondo raccoglimento interiore ed un umile atteggiamento di fronte a Dio.
Questo impegno è concretamente facilitato da una buona preparazione alla liturgia: prima dell’incontro del giovedì sera leggiamo le letture della domenica successiva e, in base a quelle e alle indicazioni fornite dai siti internet specializzati sul punto, scegliamo i canti più appropriati alla liturgia domenicale.
Riteniamo che il coro abbia due precisi compiti “tecnici” per la liturgia:
- funzione di guida nel canto;
- coinvolgimento dell’intera assemblea in una più attiva partecipazione.
Riteniamo che questa sia la nostra funzione la quale dovrebbe consentire all’intera assemblea di partecipare anch’essa al canto, senza delegare completamente questo servizio solo al coro, il quale svolge il compito di guida. Ogni membro dell’assemblea non deve sentirsi, perciò, esentato dal partecipare non solo con le risposte alle preghiere del sacerdote, ma anche a contribuire con la propria voce per manifestare l’unità dell’assemblea.
Com’è organizzata l’attività del coro?
Generalmente il coro si incontra una volta a settimana il giovedì nei locali della chiesa per le prove che iniziano sempre alle h. 21 Di lavoro ce n’è sempre molto, ma l’ottima organizzazione basata sulla fraterna collaborazione di tutti permette di svolgere questo servizio con risultati soddisfacenti.
Ma la vita parrocchiale di un corista non è solamente prove: ciascuno di noi segue uno dei cammini spirituali attivi nella nostra comunità e questa diversità è soprattutto una ricchezza nei momenti di fraternità. Il frutto più importante del nostro servizio è in primo luogo la preghiera personale che ci aiuta a donarci agli altri, al di là della perfezione formale di un canto.
In conclusione vogliamo sottolineare che il coro è una realtà aperta a chiunque come noi si senta chiamato a questo servizio…l’elenco può essere sempre riscritto!
Sabrina Zabeo