Sassi – Pz. G. d. Bande Nere

Giovanni dalle Bande Nere

Piazza Giovanni dalle Bande Nere si trova a Sassi, precisamente davanti alla Chiesa. Questo è un nominativo che incuriosisce ……. e leggendo quanto sotto riportato, scoprirete il perchè a questo mercenario venne dato tale appellativo. Giovanni dalle Bande Nere (Forlì, 6 aprile 1498 – Mantova, 30 novembre 1526) è stato un condottiero italiano rinascimentale.
Vero mercenario, ansioso solo di combattere per chi lo pagava meglio, in soli quattro anni, dal 1522 al ’26, cambiò campo quattro volte: fu al soldo del Papa, poi dei francesi, degli imperiali e quindi nuovamente dei francesi. Capitanò l’esercito della Lega di Cognac, alleanza franco-veneto-pontificia voluta da papa Clemente VII contro gli imperiali, ma fu ucciso da un colpo di colubrina e i Lanzichenecchi si aprirono la strada per il sacco di Roma (1527).

Figlio del fiorentino Giovanni de’ Medici e di Caterina Sforza, la signora guerriera di Forlì e Imola, una delle donne più famose del Rinascimento, venne chiamato Ludovico in onore dello zio, duca di Milano, ma alla morte del padre, avvenuta quando aveva pochi mesi d’età, la madre gli cambiò il nome in Giovanni.
Eccellente condottiero – fu visto dal Machiavelli come l’uomo capace di unificare l’Italia – la sua figura è avvolta da un alone di leggenda che ne ha spesso sottaciuto la ferocia.
Giovanni passò la propria infanzia in un convento, poiché la madre era prigioniera di Cesare Borgia.
Nel 1509 Caterina Sforza morì e la tutela di Giovanni passò al canonico Francesco Fortunati e al ricchissimo fiorentino Jacopo Salviati, marito di Lucrezia de’ Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico.
Quando il Salviati fu nominato ambasciatore a Roma nel 1513 Giovanni lo seguì, e qui fu iscritto nelle milizie pontificie grazie all’intercessione del Salviati presso il fratello del cognato, Papa Leone X.
La prima battaglia nel suo nuovo ruolo di soldato papale avvenne il 5 marzo 1516 nella guerra contro Urbino al seguito di Lorenzo de’ Medici. La guerra durò solo 22 giorni, dopo i quali Francesco Maria della Rovere si arrese; nonostante la propria indole irrequieta Giovanni riuscì a insegnare agli uomini della sua compagnia, militari indisciplinati, rozzi e individualisti, disciplina e obbedienza.
Da qui Giovanni creò una propria compagnia ed ebbe una grossa intuizione nell’osservare che la cavalleria pesante era in declino. Scelse perciò cavalli piccoli e leggeri, preferibilmente turchi o berberi, con cui organizzare imboscate; individuò nella mobilità l’arma più utile da usare. Esercitava i nuovi venuti personalmente; spesso i traditori erano condannati a morte.
Sposò Maria Salviati, figlia di Jacopo, che gli diede un figlio, Cosimo, destinato un giorno a diventare Granduca di Firenze.
Il 1 dicembre 1521 muore Leone X e Giovanni, per manifestare il lutto, fa annerire le bandiere della sua insegna di capitano di ventura che fino ad allora erano a righe bianche e viola, diventando così famoso presso i posteri come Giovanni dalle Bande Nere.

Un ritratto di Giovanni dalle Bande Nere, dipinto da Gian Paolo Pace, è conservato presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.
Le sue gesta di condottiero sono state immortalate in un monumento marmoreo collocato nello spazio pubblico antistante la piazza San Lorenzo e in una sala di Palazzo Vecchio in Firenze, con i tratti salienti della sua singolarissima personalità: l’Animosità, il Furore, la Fortuna, l’Onore, l’Audacia.