Raccolta differenziata dei rifiuti – Fra un tentativo di ritorno alla raccolta stradale e un sistema di premialità sbagliato
L’avvio nel 2005 della raccolta differenziata dei rifiuti denominata “porta a porta o domiciliare” sul territorio di riferimento del nostro Comitato (Borgata Rosa – Sassi) ci aveva visti fra i pochi favorevoli a questa nuova pratica, da tempo denunciavamo la penosa situazione della raccolta stradale (nell’immagine uno scorcio dei contenitori a fianco della chiesa parrocchiale di Sassi).
La raccolta porta a porta a Torino è stata avviata nel 2003 arrivando a percentuali di raccolta differenziata comprese tra il 50% e il 65%. A partire dal 2019 AMIAT ha introdotto in alcune aree della Città, un nuovo modello definito innovativo e praticato attraverso “ecoisole stradali di prossimità ad accesso controllato” in pratica siamo tornati ai contenitori stradali ma dove oggi necessita aprire il contenitore con una tessera magnetica, con risultati che abbiamo visto sono spesso simili a quelli dell’immagine di piazza Giovanni dalle Bande Nere ante porta a porta, ricordate?
Il dato 2020 (ultimo disponibile) presente sul sito AMIAT ci dice che in Città la raccolta differenziata si è fermata al 50,5%, con una media delle aree con il porta a porta del 57,4%, mentre quelle dove viene praticata la raccolta stradale risulta il 38,6%.
Da notare che nel 2014 (dato AMIAT) le 13 aree cittadine dove vigeva il “porta a porta”, la media della raccolta differenziata si attestava al 60,3%.
La mancata riduzione della TARI
Fra gli esperti è opinione comune che il raggiungimento di elevati livelli di raccolta differenziata si ottengono con il porta a porta coniugato ad un sistema di premio per i comportamenti virtuosi e sanzionatorio per i trasgressori. Ovviamente deve rimanere come obiettivo primario quello della riduzione dei rifiuti prodotti.
L’adozione di uno strumento di premio/sanzione era stato richiesto con lettera del Coordinamento dei Comitati spontanei di quartiere del 6 settembre 2005 all’allora Vice Sindaco Calgaro. Dove è stato istituito il porta a porta ci attendavamo una riduzione della tassa rifiuti, in questi anni i residenti dei territori dove si pratica il porta a porta hanno contribuito a fare risparmiare ai contribuenti le sanzioni previste per il mancato raggiungimento dei livelli previsti per legge, oltre ad avere contribuito in modo determinante ai ricavi derivanti dalla vendita dei materiali per i quali avremmo dovuto pagare per mandarli in discarica ed oggi pagare ancor di più per bruciarli. Nel 2015 avevamo appreso con soddisfazione che finalmente si stava avviando nella nostra Città un progetto di stimolo economico alla raccolta differenziata dei rifiuti, ma la decisione fu quella di praticare uno sconto del 10% sulla parte fissa della TARI a sole due aree della città, una dove veniva praticato il porta a porta e una dove si era mantenuta la raccolta stradale, il criterio era quello di premiare l’incremento di raccolta differenziata rispetto all’anno precedente. Questa decisione sollevò immediatamente la perplessità del Coordinamento dei Comitati spontanei di quartiere, prontamente illustrate agli Assessori comunali competenti che si sono susseguiti in questi anni. Nel 2016 la riduzione della TARI per il porta a porta ha premiato l’incremento del 16,6 % della raccolta in Crocetta, dove però è stato confrontando un periodo (2014) con raccolta in parte stradale, con i primi 6 mesi 2015 con raccolta porta a porta, certamente un buon sistema per vincere facile!
I dati 2012 – 2020
Il nostro territorio (raggruppato sotto il nome Madonna del Pilone) è stato per questi anni con alti livelli di raccolta differenziata ma in progressiva decrescita (il dato AMIAT 2012 ci vedeva al 68,4%, nel 2020 siamo scesi al 63,4%), stesso fenomeno si registra su molte altre aree della città.
Sicuramente la mancata adozione per molti anni di un sistema di premialità e l’adozione in questi ultimi anni di un sistema che riteniamo errato ha contribuito alla disaffezione di molti residenti alla pratica della raccolta differenziata con ricadute sulle quantità e sulla qualità dei materiali differenziati, purtroppo abbiamo sentito dire: “chi me lo fa fare” (ricordo che oltre l’impegno giornaliero buona parte dei condomini con il porta a porta devono sopportare, oltre ad un tributo in costante aumento, anche il costo economico aggiuntivo della esternalizzazione dei contenitori).
La proposta inascoltata
Si ha motivo di ritenere che uno stimolo possibile sia quello di coinvolgere con il premio più aree, e visto che esistono problemi di bilancio utilizzando anche i proventi derivanti dalle, da noi sempre auspicate, sanzioni dei comportamenti scorretti.
Il Coordinamento dei Comitati spontanei di quartiere con una petizione al Consiglio comunale illustrata alla Commissione consigliare competente il 28 febbraio 2017, oltre a richiedere l’estensione del porta a porta a tutta la città, aveva richiesto di premiare provvisoriamente tutte le aree che superavano il 60% fra quelle che praticavano il porta a porta e il 30% per la raccolta stradale. Purtroppo questa richiesta non è stata ascoltata, nelle successive delibere il Consiglio comunale su proposta dell’Amministrazione, ha continuato ad adottare lo stesso sistema di premialità, con i risultati che abbiamo visto.
Nel mese di dicembre 2017 una delegazione del Coordinamento dei Comitati spontanei di quartiere aveva incontrato l’allora Assessore all’Ambiente Alberto Unia, dove era stata illustrata inutilmente la proposta e le motivazioni e dati già presentati nel corso della presentazione della petizione, ma purtroppo anche per il 2018 e per gli anni successivi è stato mantenuto il sistema di premialità adottato negli anni scorsi, che si è dimostrato nei numeri non sufficiente a stimolare un incremento della qualità e quantità dei materiali da recuperare.
Un dubbio
Temiamo che si voglia estendere le “ecoisole stradali di prossimità ad accesso controllato” anche dove oggi viene praticato il “porta a porta”, il dubbio sovviene visto che AMIAT scrive: “i dati statistici relativi alle zone interessate evidenziano percentuali di raccolta differenziata con valori simili a quelli raggiunti dal modello porta a porta e qualità del conferito, in alcuni casi, anche migliore”.
Per molti anni abbiamo sentito dire che estendere il porta a porta era difficile/impossibile perché Torino è una città grande con un centro storico dove è complicato adottare questa pratica, se la città di Novara, anche lei con un suo centro storico ha raggiunto il 74,25%, pensiamo che lo si possa/debba fare anche a Torino!
Restiamo comunque fiduciosi che i residenti del nostro territorio comprendano, al di la del possibile sconto sulla tassa, l’importanza per l’ambiente di una gestione corretta dei rifiuti che produciamo, continuo a ritenere che la pratica delle discariche e dell’incenerimento siano costose e deleterie per la salute delle persone, l’obbiettivo primario resta quello di ridurre i rifiuti e il secondario il recupero spinto dei materiali, si può fare!
(B. Morra – marzo 2022)