IL 29 AGOSTO SONO INIZIATI I LAVORI AL PARCO DEL MEISINO…

INIZIATI I LAVORI PROPEDEUTICI PER LA REALIZZAZIONE DELLA
“CITTADELLA DELLO SPORT”, NEL PARCO DEL MEISINO.
Nella mattinata del 29 agosto, alcuni componenti del Comitato Salviamo il
Meisino hanno avuto un confronto con chi supervisiona il cantiere.
Le persone che abbiamo incontrato si sono qualificate come: Direttore dei
Lavori dell’ Impresa e Responsabile per il Comune (sui cui commenti
torniamo dopo). In sintesi:

hanno smentito la versione inizialmente fornita da una operatrice del
cantiere: queste attività, sebbene preliminari al cantiere vero e proprio,
FANNO PARTE DEL CRONOPROGRAMMA, pertanto hanno ammesso che ne
è stata omessa la comunicazione.

Hanno ammesso che ci sono ritardi su questo fronte, ovvero: mancano
cartelli con i dettagli del cantiere, manca la pubblicazione del
cronoprogramma, manca la comunicazione di avvio lavori.

Il funzionario del Comune ha detto più volte, molto irritato, che “nei prossimi
giorni” si rimetteranno in linea con la pubblicazione di questi atti.
Sostenendo che per alcuni di essi il Comune non sarebbe obbligato a farlo.
A latere, irritatissimo dalle nostre domande, il funzionario comunale, in
merito ai nostri riscontri documentati sul progetto del Comune, ha dichiarato
che:

NON verranno tagliati alberi “sani”, chi dice il contrario mente …

Che, se è stato calcolato un numero di alberi sani abbattuti, è perché sono stati interpretati male gli allegati al progetto.

Che “noi scriviamo molte bugie” su diversi aspetti
I presenti hanno ribadito che non ci risultano comunicati che smentiscano le
dichiarazioni della cittadinanza (ha risposto che il Comune non è tenuto a
farlo) e che avrebbe dovuto limitarsi a chiedere scusa per l’assenza di
comunicazioni e cartelli obbligatori (ha risposto, sempre più irritato) che “nei
prossimi giorni” comunicheranno il cronoprogramma e che ora non avevano
tempo. Chiudendo con il classico: “lasciateci lavorare”.
Da parte nostra continuiamo a contrastare questo progetto con tutti i mezzi
legali possibili e con la mobilitazione dei cittadini.

Bruno Morra