PROPOSTE INDECENTI

Siamo particolarmente interessati alla vicenda dei concerti, ancora in corso sino al 2 settembre al Parco della Confluenza, per le similitudini con la vicenda “Cittadella dello Sport” al Meisino. In entrambe le situazioni sono state scelte aree tutelate più o meno fortemente dalla Comunità Europea, e quindi, dall’Ente Parco del Po Piemontese. In entrambe il Comune di Torino ha prima deciso e poi chiesto l’autorizzazione a chi deve tutelare le aree; in entrambe, visto che tutto era già stato deciso, l’Ente Parco non ha voluto o potuto dire di no (opzione zero); in entrambe si è limitato a dare delle prescrizioni, il cui controllo spesso viene demandato al controllato. Per i concerti al Parco della Confluenza, gli organizzatori sono stati costretti a presentare degli spazi alternativi rispetto all’idea originale. Vediamo quali dalla determina dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese numero 186 del 14 8 2024: “Sono state, pertanto, ipotizzate dal proponente 4 ipotesi localizzative differenti all’interno della circoscrizione 6, ESCLUDENDO L’IPOTESI 0 DI ANNULLAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE CHE CONFLIGGE CON I DISPOSTI DELL’AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI TORINO (il maiuscolo è nostro, se il Comune dispone, l’Ente di tutela obbedisce, probabilmente a discapito del suo ruolo istituzionale, e quindi degli interessi collettivi).

Ipotesi A in corrispondenza dei laghetti della Falchera che ricade all’interno di una Zona Naturale di Salvaguardia, dove sono censite oltre 130 specie di uccelli (15 delle quali sono in allegato I della Direttiva Uccelli) che si rifugiano o sono migratrici o nidificanti lungo le sponde degli specchi d’acqua.

Ipotesi B che prevede il posizionamento del palco all’interno della ZPS sull’Isolone di Bertolla e ricadrebbe nel sito della garzaia, causando la dispersione della colonia di ardeidi (che può ancora utilizzare la garzaia per la sosta e il rifugio).

Ipotesi C all’esterno della ZPS, nel Parco dell’Arrivore che presenta 2 tipologie ambientali di particolare rilevanza faunistica: una densa formazione boschiva ripariale, ed un laghetto con presenza di vegetazione
ripariale igrofila (arborea, arbustiva ed erbacea) che funge da rifugio per uccelli acquatici ed anfibi.

Infine ipotesi D che è quella scelta e prevede il posizionamento del palco
all’esterno della ZPS nell’area del Parco della Confluenza. Rispetto alle
precedenti risulta la migliore in quanto distante da elementi di particolare
sensibilità caratterizzanti la ZPS.”
Per continuare a sostenere la scelta iniziale, il proponente ha presentato 3
alternative chiaramente improponibili.

Una per tutte L’ISOLONE DI BERTOLLA, in piena Zona di Protezione Speciale, certamente ci vuole una bella faccia tosta a proporre in special modo questa localizzazione.
Ci chiediamo se in Circoscrizione 6 non ci fossero altri luoghi, come quelli
utilizzati gli anni scorsi, per realizzare l’evento musicale. Un bel NO da parte
dell’Ente Parco alle “ipotesi localizzative” sarebbe stato un bel segnale, per
far perdere l’abitudine del Comune di Torino ad andare avanti con il
giochetto: prima do il via agli interventi o alle iniziative e poi chiedo
l’autorizzazione.

Bruno Morra