Borgata Rosa convive con il rischio idraulico

L’area del “Meisino” ricade in parte, dal punto di vista idrogeologico, in fascia “B” che è la parte di suolo che può essere allagata completamente da una piena del fiume Po con tempo di ritorno fino a 200 anni.
Gli ultimi episodi di piena che hanno interessato in modo significativo questo territorio, sono avvenuti negli anni 2000 e 2016, che secondo i dati sono stati classificati ad un livello riferibile ad un ritorno di 50 anni (l’immagine è riferita alla piena del novembre 2016), purtroppo con i cambiamenti climatici in atto le frequenze degli eventi tendono ad accorciarsi.
In questi anni non si sono fatti interventi importanti per ovviare ai problemi derivanti dal rischio di esondazione, salvo la creazione nel 2009 di un argine (all’altezza dei campi da calcetto) a lato di quello che è oggi il corso Don Luigi Sturzo, al fine di evitare una minaccia di sfondamento della sede stradale del corso stesso.

Cosa si è fatto in questi ultimi mesi
A partire da fine 2019 su stimolo di cittadini che operano e che vivono in Borgata Rosa nelle aree maggiormente soggette alle esondazioni, sono state raccolte le firme necessarie per presentare una petizione al Consiglio comunale, per richiedere la creazione di un sistema di difesa spondale, petizione poi discussa in una specifica Commissione consigliare nel dicembre 2020.
Nel corso di questa Commissione i Tecnici comunali hanno spiegato che non esiste solo il problema del tratto di sponda che va dal ponte diga sino a dopo la bocciofila, ma anche quello di altri tratti e anche del sistema fognario, in quella occasione abbiamo  colto l’impegno dell’Amministrazione comunale ad affrontare il problema in modo globale.
Un passo successivo è avvenuto nel corso di una Commissione della VII Circoscrizione che si è tenuta il giorno 11 agosto 2021, dove un Tecnico comunale facente parte del Servizio Ponti Vie d’acqua ed Infrastrutture, ha presentato un complesso progetto di fattibilità tecnico economica per la mitigazione del rischio idraulico di tutta l’area del Meisino.
La relazione illustrativa presentata in quella occasione, esplicita chiaramente la complessità della situazione e degli interventi possibili secondo le normative vigenti, e necessari a mitigare il rischio per piene centennali.
Il progetto di fattibilità è un primo passo indispensabile per richiedere le necessarie autorizzazioni e per ottenere i fondi per realizzare gli interventi, con un costo stimato di oltre un milione e 600.000 euro.
Visto il notevole costo ipotizzato per la globalità degli interventi, ritengo necessario un impegno di tutti i residenti di Borgata Rosa ad adoperarsi al fine di fare eseguire anche interventi parziali, in primis l’innalzamento del percorso ciclabile, che fungerebbe da argine, nel tratto a monte e a valle della cosiddetta “spiaggia” e il rafforzamento della sponda corrispondente soggetta ad erosione, anche se siamo coscienti  che, come è stato ribadito nella Commissione dell’11 agosto, da soli questi interventi non possono garantire la completa sicurezza dell’area.
Inoltre come suggerito nella relazione di cui sopra,si dovrebbe valutare, secondo il Comune con iniziativa privata, la messa in atto di interventi di protezione da attuarsi nei singoli edifici di Borgata Rosa con parti a quota inferiore a 209.50 m. s.l.m (cantine, autorimesse, ecc…), i cui proprietari dovrebbero comunque preoccuparsi di proteggere tali parti con valvole di non ritorno dal sistema fognario.
(B. Morra – settembre 2021)