Sassi – Richiesto di cancellare la possibilità di nuove edificazioni fra le piazze Modena e Coriolano

L’Amministrazione Comunale sta dando corso al progetto di revisione del Piano Regolatore, come prevede la procedura è stata data la possibilità di presentare delle osservazioni e questo ha fatto il nostro Comitato.
Come potete vedere nella lettera allegata non ci siamo solo limitati a richiedere la soppressione della ZUT (Zona Urbana di Trasformazione)  10.1 Modena Nord,  ma abbiamo anche sollevato il problema del Trasferimento dei diritti edificatori delle aree collinari, richiedendo se non la soppressione la modifica di questa procedura. Le motivazioni che ci hanno indotto a tali richieste, potete trovarle nella nostra lettera.
Anche l’Associazione Ambientalista Pro Natura Torino, nelle sue osservazioni al progetto di revisione del Piano Regolatore, che riguardano ovviamente l’intera Città, a richiesto in particolare la soppressione della ZUT 10.1 Modena Nord e ha sollevato la problematica degli atterraggi dei diritti edificatori.

Qualche passo indietro
Nonostante una lunga storia, si era continuato ad ipotizzare la realizzazione di nuove edificazioni in piazza Modena, infatti da un documento pubblico del Comune di Torino avevamo appreso nel 2015 che ritornava l’intenzione di dare seguito, anche se solo parzialmente, a quanto previsto dal Piano Regolatore con un intervento edificatorio a Sassi fra le piazze Modena e Coriolano. Nello specifico sul triangolo che potete vedere nell’immagine satellitare (tratta da google earth), aree oggi occupate oltre che da alcune costruzioni, da un grande parcheggio, un distributore di gpl e dal capolinea della linea 15.
Avevamo avuto notizia che si stava lavorando ad un’ipotesi che, rispetto al vecchio progetto prevedeva la costruzione di immobili per circa 12.000 mq di superficie lorda di pavimento, con residenze negozi a piano strada e un’ipotesi di costruzione di un albergo con costruzioni di 4-5 piani fuori terra; più di quanto previsto dalla variante 62 che ipotizzava costruzioni per un totale di 10.450 mq su 4 piani. Nelle ultime ipotesi le edificazioni si sarebbero concentrate verso via Solari di Briona e via Agudio praticamente sopra l’attuale parcheggio e il distributore del gas per autotrazione, peraltro completamente ristrutturato proprio nel 2015.
L’attuale parcheggio sarebbe stato sostituito da uno realizzato sul prato che si trova fra il cimitero e via Agudio, allontanandolo dalla fermata dei mezzi pubblici, dalla stazione della cremagliera per Superga e dalla scuola francese.  Non avevamo saputo se si stesse valutando di spostare anche il capolinea del 15.
Come nel 2003 eravamo e siamo contrari a questo intervento edilizio, nella nostra città sarebbe finalmente opportuno abbandonare un piano regolatore ormai ampiamente superato e adottare, come hanno già fatto numerose città, provvedimenti che impediscano il consumo indiscriminato del suolo. 
Si possono concentrare i nuovi interventi edilizi ristrutturando l’esistente e utilizzando i suoli già compromessi da precedenti attività in particolare quelle industriali. Si devono porre dei seri limiti al sistema del trasferimento dei diritti edificatori che non possono rappresentare un diritto dei proprietari dei terreni collinari ma una opportunità per la Città in funzione di progetti di pubblico interesse già finanziati, affinché terreni non usufruibili dalla collettività e magari in situazioni di “complesse problematiche di carattere idrogeologico”, non vengano unicamente a gravare su già sin troppo problematici bilanci pubblici.
Tornando a Sassi e alle ipotesi edificatorie che periodicamente si ripropongono in quel luogo, il voler riempire ogni spazio libero andando ulteriormente ad aggravare con altri carichi abitativi e commerciali  il problema del parcheggio. Oggi l’area di piazza Modena viene abitualmente utilizzata anche come parcheggio di interscambio con le 3 linee di mezzo pubblico e dai turisti che salgono a Superga con la tranvia. Questa è sicuramente una delle motivazioni che avevano indotto i residenti a firmare contro le prime ipotesi edificatorie.
Eventuali future ipotesi di nuove edificazioni a Sassi non devono passare sulla testa dei cittadini, auspichiamo che qualora queste dovessero ritornare, vi sia un confronto con i residenti e con la Circoscrizione per illustrare le ipotesi che si stanno formulando prima di ogni atto amministrativo e non dopo.
Auguriamoci che non si inventino ipotesi assurde come quelle sentite nel 2015 quali costruire case sugli attuali parcheggi,  creandone dei nuovi al di là di via Agudio, lontani dalle fermate o peggio ancora in struttura (come prevede il piano regolatore) e quindi a pagamento, ci chiediamo: chi vorrà pagare il parcheggio per poi salire sul 61 che nelle ore di punta percorre il corso Casale a passo di lumaca almeno sino a piazza Borromini?
Nel 2016 avevamo richiesto all’allora Vicesindaco Montanari di conoscere le intenzioni della nuova Amministrazione comunale in merito, ci era stato risposto che il progetto non rientrava fra gli interventi ai quali si intendeva dare seguito.
Nel 2020 l’Amministrazione comunale si è posta l’obbiettivo di attuare una revisione del Piano Regolatore Generale, a tale proposito il nostro Comitato aveva già provveduto ad inviare all’attuale Assessore all’Urbanistica Antonino Iaria, una mail per chiedere chiarimenti in merito alla per noi auspicata cancellazione della Zona Urbana di Trasformazione Modena Nord e delucidazioni in merito agli atterraggi dei diritti edificatori dei terreni collinari, meccanismo da noi denunciato come dannoso per le casse comunali.  Alla nostra richiesta è seguito un importante e documentato intervento sulle stesse tematiche dell’Associazione ambientalista Pro Natura Torino (lettera allegata)
Attendiamo delle risposte in merito e riteniamo opportuno mantenere una attenzione particolare su queste problematiche, per questo motivo è utile ricordare la storia delle intenzioni edificatorie che hanno interessato quell’area.

Ancora qualche passo indietro
Secondo nostre informazioni l’intervento avrebbe potuto riproporre quello ipotizzato a partire dal 2000 poi trasformato nella Variante parziale n°62. Contro questa variante nel 2003 venivano raccolte fra i residenti di Sassi e di Borgata Rosa oltre 600 firme.  Nel marzo 2006 la Giunta comunale approvava la prima stesura di una nuova variante parziale la n° 144. Nel testo di questa variante si ammetteva che l’area fra la via Agudio e il corso Casale non era adatta a realizzare gli interventi ipotizzati e quindi si cancellava ogni ipotesi di nuove edificazioni come erano previste dalla variante 62. Testualmente: “Il complesso confronto avvenuto a livello politico e istituzionale e considerazioni di ordine tecnico hanno portato l’Amministrazione alla scelta di non dare attuazione alla previsione di piano, ritenendo non opportuna l’edificazione in tale area”. Ma …… “Il susseguirsi di tali vicende e la presentazione di formali proposte da parte dei soggetti a vario titolo interessati hanno, tuttavia, fatto emergere attese legittime a cui è necessario offrire qualche forma di risposta positiva in alternativa alla trasformazione dell’ambito “10.1 Modena Nord”, che si intende sopprimere”. La nuova variante (la numero 144) prevedeva costruzioni a monte del bivio delle strade Mongreno e Cartman, sempre a Sassi, su un terreno che il Piano Regolatore classifica a Parco, ma guarda caso, di proprietà di quei ” soggetti a vario titolo interessati” cioè dell’impresa che aveva acquistato in vari punti della collina torinese dei terreni pronti ad essere ceduti alla Città in cambio dei diritti edificatori. La variante veniva in seguito definitivamente annullata dal Consiglio di Stato nel 2013 per palese irregolarità. Maggiori dettagli e la documentazione inerente a queste vicende si possono trovare sempre in questo sito: Dalla variante 62 alla 144, di male in peggio.
(B. Morra – novembre 2020)