Ponte diga dopo i lavori continua a non essere accessibile la parte interna della curva

L’ ex Assessora alla Viabilità Sestero nel corso della seduta del Consiglio comunale del 22 febbraio 2010, rispondendo ad una interrogazione di un Consigliere comunale,  confermava che l’intervento di manutenzione straordinaria sulla carreggiata del ponte-diga sul Po, iniziato nell’estate del 2009, avrebbe previsto la messa a norma della larghezza del marciapiedi lato est (lato collina) ma non la creazione di un passaggio ciclo-pedonale all’interno della curva.
L’argomento era stato da noi riproposto più volte al successivo Assessore alla Viabilità Lubatti, e ancora all’attuale Assessora Lapietra con la segnalazione periodica dei problemi della viabilità locale, sin qui senza alcun risultato.
In questi sei anni chi malauguratamente ha percorso il ponte da quel lato è stato e temiamo, sarà ancora costretto a tornare sui suoi passi in quanto si è trovato di fronte all’abituale groviglio di vegetazione che rende impossibile il passaggio a lato della curva.

Gli antefatti
Il ponte-diga collega i due tratti del Lungo Stura Lazio, il marciapiedi lato ovest era già stato allargato e opportunamente protetto alla fine del 2005, mentre la realizzazione del passaggio sulla curva era stato realizzato successivamente (vedere su questo sito in: PROBLEMATICHE AFFRONTATE E RISOLTE – Parco del Meisino – Collegamento ciclo pedonale con Barca/Bertolla).
Il passaggio realizzato sul ponte diga risulta però inadeguato, in particolare rende problematico l’incrocio di due biciclette in una situazione di costante incremento dei transiti. Ricordiamo che le alternative in sicurezza a questo ponte per pedoni e ciclisti, dove non transitano mezzi pubblici, sono il ponte sulla Stura di strada Settimo (attraverso il parco della Colletta) o il ponte sul Po di San Mauro.
Per questo motivo avevamo richiesto al Settore comunale che realizzava gli interventi di manutenzione straordinaria sul ponte, di allargare il marciapiedi oggi utilizzato come passaggio ciclo-pedonale, ci era stato prontamente risposto che questo non era possibile in quanto necessitava garantire la larghezza minima per le due carreggiate per ogni senso di marcia, inoltre esisteva l’esigenza di allargare anche il marciapiedi lato est.
A fronte di queste affermazioni avevamo risposto, a nome del Comitato spontaneo di quartiere Borgata Rosa-Sassi, con le seguenti osservazioni:
“Il marciapiedi lato est (collina) oggi non può essere utilizzato come passaggio in quanto nella parte interna della cosiddetta curva delle 100 lire, non esiste alcun passaggio normalmente percorribile”.
Se l’Amministrazione Comunale intendeva realizzare un passaggio sul lato interno della curva, aveva senso mettere a norma il marciapiedi del ponte diga (allargamento e griglia di protezione), altrimenti questo rimaneva, secondo noi, un intervento inutile.
Avevamo suggerito che, qualora non si intendesse rendere agibile l’interno della curva, sarebbe stato opportuno limitare l’intervento sul marciapiedi lato est alla posa del guard rail a norma, predisponendo una chiusura al normale passaggio riservando il transito a personale autorizzato per esempio per le ispezioni tecniche del ponte.
In questo modo si sarebbe potuto spostare l’asse del guard rail centrale recuperando i 40-50 cm utili per l’allargamento del marciapiedi lato ovest, senza creare problemi al transito dei veicoli.
Nel suo intervento in Consiglio comunale del febbraio 2010 l’allora Assessore Sestero aveva comunicato che al momento non era previsto alcun intervento per rendere pedonabile la parte interna della cosi detta “curva delle 100 lire” ne di realizzare i marciapiedi mancanti a lato del lungo Stura Lazio nel tratto che corre fra il ponte diga e piazza Coriolano.

Sarà nostra cura insistere affinché venga realizzato un tracciato riservato a pedoni e ciclisti almeno sul lato ovest per dare continuità al passaggio creato sul ponte-diga. E’ da notare che questo tratto era stato interessato nel febbraio 2009 dalla realizzazione di una arginatura di protezione lunga circa 280 metri e larga 4, già perfettamente utilizzabile come passaggio ciclo-pedonale, ma oggi non collegato con i tracciati esistenti.


(B. Morra – luglio 2017)