Antenne per la telefonia mobile

Alcuni residenti in strada del Meisino e via Cafasso alla fine del 2006 si erano trovati due impianti per la telefonia mobile a poca distanza dalle loro abitazioni; uno sul tetto del civico 4 e l’altro al 13 sempre di strada del Meisino; impianti posizionati senza adeguati avvisi, su case di altezza simile a quelle circostanti, senza far conoscere in anticipo i possibili effetti dell’inquinamento elettromagnetico sulle varie aree.
Il Comitato spontaneo di quartiere Borgata Rosa-Sassi dopo avere richiesto e ottenuto dal Sindaco della Città la documentazione dei due impianti in strada del Meisino, ha richiesto, purtroppo senza ottenere alcun risultato, la rimozione dell’antenna ubicata al civico 13 in quanto interagisce al civico 9 con quella posizionata al civico 4 della stessa via, ritenendo che su quell’area si sommino i valori di radiazioni elettromagnetiche delle due antenne.
Inoltre era stata effettuata, con il sostegno del Coordinamento, una verifica con strumenti privati per valutare l’impatto degli impianti sugli ambienti di vita.
Nel 2007 era stata avviata da un gruppo di cittadini la stessa procedura anche su tre impianti posizionati a Sassi rispettivamente sui tetti di strada Mongreno 13, corso Casale 317 e strada al traforo di Pino 6-8.
Inoltre il Comitato facendo proprie le richieste del Coordinamento dei Comitati spontanei di Torino e Provincia contro l’elettrosmog, aveva richiesto maggiore attenzione per le zone abitate, da ritenersi “siti sensibili”, e la modifica degli strumenti legislativi nazionali e regionali.
Lo stesso Coordinamento aveva richiesto che il redigendo Regolamento Comunale, del comune di Torino, fosse inserita la possibilità di ricollocazione degli impianti anche in modo retroattivo, per attuare pianificazioni che portino a conciliare il “servizio” con la “prevenzione per la salute”, ossia, che non producano variazioni elettromagnetiche significative (o siano decisamente minime, secondo i pareri della più prudente posizione scientifica che indica, per il momento, come prudenziale il non superare gli 0,3/0,5 volt/metro).
Il problema delle antenne di telefonia mobile è sicuramente una questione complessa che si scontra con notevoli interessi economici.
Riteniamo comunque utilissimo il lavoro svolto in questi anni dal Coordinamento dei Comitati che si battono contro questi impianti, e opportuno che le società telefoniche sappiano che esiste una attenzione su questi impianti, un risultato importante sarebbe già quello che esse limitino al minimo indispensabile la potenza dei medesimi. 
Non solo le antenne ma anche l’uso dei cellulari desta parecchie preoccupazioni, senza criminalizzare l’utilizzo di questi importanti strumenti, ci sentiamo di consigliare un uso moderato dei medesimi e soprattutto evitare di tenerli attaccati all’orecchio per molto tempo, in questi casi meglio servirsi dell’auricolare.
Evitiamo poi di farli utilizzare liberamente ai bambini e peggio ancora di darli accesi come giocattolo a bimbi piccolissimi, abbiamo visto anche questo!  
(B. Morra – settembre 2012)