400 Alberi …saranno abbattuti al Meisino.

PER LA REALIZZAZIONE DELLA “CITTADELLA DELLO SPORT” SI PREVEDE DI
ABBATTERE 104 ALBERI SANI POICHÉ INTERFERENTI CON LE
ATTREZZATURE CHE VERRANNO SISTEMATE SUL TERRENO, MA NON
SOLO.


Si prevede inoltre che su alberi 373 dovrà essere realizzata la Verifica di
Stabilità (VTA) in quanto giudicati visivamente a rischio di caduta (dati
ricavati dal Progetto esecutivo “Centro per L’educazione Sportiva ed
Ambientale Meisino Cluster 1 – Cittadella dello Sport – tavole 20, 21, 22).
Tra quelli sani (104) da abbattere perché interferenti, e quelli che a seguito
dei controlli saranno eliminati perché giudicati pericolosi, temiamo che
verranno abbattuti nei prossimi mesi oltre 400 alberi.
Se non fosse per il progetto “Cittadella dello Sport”, quasi nessuno di questi
alberi verrebbe abbattuto, al massimo qualche pianta pericolante vicino ai
sentieri. Invece, come leggiamo nella Relazione forestale e nella Relazione
tecnica allegate al Progetto esecutivo, oltre agli abbattimenti motivati da
ragioni fitosanitarie, vi saranno: abbattimenti motivati semplicemente da
esigenze progettuali, talora anche senza sostituzione («se giustificato da
motivi agronomici o progettuali, la densità può essere diminuita.» (Relazione
forestale, pagina 7), abbattimenti motivati da esigenze di sicurezza nella
nuova fruizione delle attrezzature e degli immobili,
nonché addirittura abbattimenti finalizzati ad aprire nuove visuali sui prati.
Ma non basta: benché a pagina 9 della Relazione forestale si legga che al
Meisino “non si riscontrano specie arboree in liste di eradicazione”, si dà poi
praticamente il nulla osta all’espianto non solo di esemplari di specie inserite
nelle altre Black List (Gestione e Allerta, che non prevedono l’eradicazione
sistematica), ma anche di esemplari di una ventina di specie ornamentali
alloctone non invasive e comunissime, quali Gingko biloba, Pinus strobus,
Picea abies, Liriodendron tulipifera ecc., delle quali si dice che non
rappresentano alcun valore aggiunto, a fini di “rinaturalizzazione”.

In sostanza, la sensazione è che venga messo a disposizione degli operatori
un ampio ventaglio di giustificazioni per abbattere alberi ovunque ostacolino
il progetto.


Quanto alle nuove messe a dimora collegate al progetto della Cittadella dello
Sport, non solo non è dato sapere quante saranno, ma ci possono essere
legittimi dubbi sulla loro sopravvivenza e in ogni caso non compenseranno i
servizi ecosistemici degli alberi abbattuti.
Infatti, secondo Giovanni Dinelli, professore ordinario di agronomia
dell’Università di Bologna, per mantenere lo stesso beneficio ambientale, non
basta reimpiantare un albero al posto di quello tagliato: “Per sostituire una
pianta di settant’anni ce ne vorrebbero almeno 20 nuove” (articolo apparso
su “La Repubblica” del 5 agosto 2023) e il rapporto, si legge, resta comunque
sbilanciato sotto molti aspetti, per esempio quello dell’ombreggiatura. Senza
contare l’impatto sulla fauna selvatica, sfrattata dagli alberi esistenti, in
un’area protetta della Rete Natura2000.
Secondo queste regole i nuovi impianti dovrebbero essere almeno 8.000.
Questo numero risulta realistico se teniamo conto anche dei tagli già
effettuati negli anni scorsi, argomento che affronteremo in seguito.

Bruno Morra