Comunicato Stampa di “Salviamo il Meisino”.

Torino 02/10/2024

Si rende noto che, a seguito delle due diffide, inviate dai soggetti in elenco
per chiedere la sospensione totale dei lavori in tutto il Parco del Meisino, con
le seguenti motivazioni: – con riferimento alla presenza di ricci e di altre
specie protette dal dott. Massimo Vacchetta, Presidente del Centro
Recupero Ricci “La Ninna” di Novello (CN), dalla Presidentessa di UTI per
Tutti Unione Tutela Individui e rappresentante istituzionale associativa delle
associazioni Agribizzarra Onlus (Livorno), Il Seme di Gaia (Catania), Le Code
Lunghe Odv – UTI (Torino), Oasi Desirée (Forlì Cesena), L’Albero delle Stelle
(Ancona), L’Altra Scuderia di Cardile Heidi (Bergamo), Associazione AVI Odv
e Associazione CADAPA (Vercelli) – con riferimento alla nidificazione e al
periodo in cui non è consentito tagliare alberi: dal Comitato Salviamo il
Meisino e dalla dott.ssa Adriana My, Presidente del Consiglio Regionale
dell’associazione Italia Nostra; il Comune di Torino ha inviato una lettera di
convocazione ai mittenti delle predette diffide per partecipare a un incontro
fissato per giovedì 3 ottobre alle ore 14.00 in piazza San Giovanni 5, a cui
presenzierà anche la Direttrice dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del
Po Piemontese. Secondo la lettera, l’incontro è convocato al fine di informare
i soggetti “nell’ottica della massima collaborazione”; tuttavia è stata
consentita la presenza di una sola persona per ogni entità convocata. Il
Comitato ha chiesto la partecipazione di almeno tre-quattro suoi membri, ma
il Comune non ha accolto l’istanza. Non si ravvede quindi nessuna reale
apertura verso la cittadinanza: il Comitato non è un’associazione con un
rappresentante legale, ma una mobilitazione civile in crescita, sostenuta a
oggi da quasi 11.000 firme, eppure ciò continua a non essere recepito
dall’Amministrazione. A fronte di tale chiusura il Comitato ha convocato un
presidio davanti alla sede dell’incontro.
Nella lettera si afferma che i lavori
in corso, “sotto il profilo ambientale e naturalistico, si stanno svolgendo nel
rispetto dei limiti e delle prescrizioni dettate nella relativa autorizzazione da
parte dell’Ente Parco del Po” ma i cittadini hanno constatato che le ruspe
hanno operato anche al di fuori dalle zone previste dal progetto, senza che sia

avvenuta nessuna ispezione preventiva per verificare la presenza di
piccoli mammiferi, anfibi, ecc… protetti e non protetti, nonché nidi, alveari, e
altre forme di vita. Attraverso le due diffide è stata quindi chiesta la
sospensione totale delle opere in tutto il parco: viceversa il Comune non ha
interrotto i lavori all’interno dell’ex galoppatoio in area ZPS (che ricordiamo
essere area a rischio esondazione), dove il terreno del cortile in cui era
presente la vegetazione arbustiva è stato completamente denudato. In
assenza delle diffide, la presenza di fauna selvatica oltre a quella tutelata
dalle Direttive Habitat e Uccelli, non sarebbe stata considerata, né ci sembra
sia stata prestata attenzione e cura verso le specie oggetto delle predette
Direttive. Ricordiamo che il maltrattamento e l’uccisione di qualsiasi animale
costituisce reato penale. Tutto questo comprova la grave nocività ecologica
del progetto e il suo essere anacronistico in un’epoca di crisi ambientale e
climatica, ma anche di aumento della sensibilità e del rispetto dei diritti degli
animali.
Le premesse per questo incontro, quindi, non sembrano essere delle migliori,
considerate anche le intimidazioni e la vile criminalizzazione della legittima
protesta dei cittadini, ma le occasioni di confronto sono state sinora
talmente scarse che non riteniamo opportuno lasciarne cadere nessuna e ci
auguriamo, nonostante tutto, che si apra qualche breccia in quello che sinora
è stato un muro innalzato contro i cittadini che difendono fauna, flora e
futuro, beni comuni della collettività. Per informazioni:
salviamoilmeisino@gmail.com Facebook: Salviamo Il Meisino.

Comitato “Salviamo il Meisino”.