Galoppatoio Ferruccio Dardi di Sassi
Progetto di valorizzazione del sito ripercorrendo la sua memoria storica, per molto tempo legata alla funzione prettamente militare a partire dalla metà dell’Ottoceto fino al 2011 e successivamente al 2015 in cui è avvenuta l’ufficiale cessione del galoppatoio al comune di Torino. Questa condizione di inutilizzo dell’area e la sua mancata attività antropica ha dato luogo a uno spontaneo sviluppo vegetazionale, comportando un alto livello di naturalità in tutta l’area, in favore dalla formazione invasiva di specie colonizzatrici, in particolar modo nell’area a nord delle strutture preesistenti e lungo la fitta fascia arborea in prossimità della sponda fluviale del Po. La sua caratteristica orografica perifluviale e pedocollinare, oltre ad essere in prossimità del punto di confluenza del Fiume Po, principale arteria ecologica della città e la Stura di Lanzo, suo affluente, rende questo spazio verde, seppur di modeste dimensioni, un luogo molto prezioso per la biodiversità, sia per la flora che per l’avifauna locali. Inoltre la sua vicinanza all’Isolone di Bertolla, tra i sitii di importanza ecologica ZPS, diventa un richiamo fondamentale tra gli obiettivi di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Viene quindi strutturato il percorso di analisi seguendo un approccio di studio e di approfondimento multiscalare, in cui emergono le potenzialità dell’area e le sue criticità legate alla sua comformazione allungata e stretta, ma che può diventare occasione di divugazione e di educazione e connessione tra la realtà naturale e quella urbana. Il suo contesto naturale di parco, inoltre diventerà uno dei temi affrontati nell’iter progettuale, considerando l’uso del suolo a pascolo che è stato adibito all’ex galoppatoio durante i decenni di inutilizzo. Verrà inoltre considerata la sua ultima funzione più emergente, ovvero la sua destinazione a spazio dedito ad ospitare competizioni ippiche e conferenze militari, ricontestualizzando il ruolo della presenza equestre e rivestendo questa volta il cavallo di un ruolo legato al benessere dei friutori, proponendo all’interno del parco sia percorsi adatti alle passeggiate a cavallo, che destinando parte del progetto alla funzione terapeutica. Le strutture presenti nell’area, anche queste che vertono in grave stato di degrado verranno riqualificate nell’ottica di generare un fulcro di sinergie a tema ambientale in cui saranno proposte attività orticole e agricole volte a instaurare un rapporto più profondo tra la città e il Parco naturale del Meisino e diventando occasione per i fruitori di scoperta e di sensibilizzazione nei confronti della salvaguardia della biodiversità. Il progetto prevederà anche il giusto spazio alla componente dell’avifauna proponendo l’inserimento di punti di birdwatching tra boschetti e isole di vegetazione volte a richiamare e attirare la presenza ornitologica. Sarà quindi proprio il trio faunistico Pascolo- Cavalli – Avifauna a dettare la nuova identità del sito, creando situazioni e ambienti volti all’osservazione di questa e a favorirne le naturali funzioni necessarie per la loro conservazione, dimostrando quindi i riscontri benefici che il contatto con la natura, anche in lettura faunistica può apportare in una realtà così prossima alla città.